Le ore le tiro –
le allungo come fossero pasta,
per farlo uso il solo modo
di smembrarle nei particolari.
Mi siedo e sto, e resto, e ancora….
Conto i saltelli della foglia al vento
un processo lento; cala il silenzio
diffonde gassoso, dilaga, sfuma
ferma ogni orologio.
Erba comune dopo erba comune,
di successo sorrido.
è magnetico il tuo modo di scrivere. mi porta dentro quel sottile mutamento che mostra il confine dove le cose diventano luminose e viaggiano a una forzaluce. Eppure è la lentezza che coincide con quella veloce meraviglia.
Sempre ammirando, convinta del tuo grande valore, con il solo dispiacere che pochi lo possano apprezzare.
sembra detto allo sbaraglio: eppure vivo e vero: ti voglio proprio un gran bene!
saper guardare, e godere, del pieno che c’è in mezzo al lento e costante accadere
è qualità rara
un caro saluto Monica
Wow, prima poesia dell’anno con il botto !!!! Molto gradevole e pazzerella, ma come diceva Garcia Lorca : ” …… la poesia serve per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro e senza il quale è imprudente vivere . ” Wow
Dopo tempo ti rileggo e trovo intatto il tuo stile e il tuo contemplare intelligente la natura.
ml